martedì 31 dicembre 2013

Tango di San Silvestro

..nell'universo esistono alcuni inspiegabili enti, di cui uno è il tempo; esso come noi balla il suo tango, ma a differenzia del nostro, il suo è interminabile…

Tango di San Silvestro

..cari amici, tranquillizzatevi, non desidero scrivere la storia di San Silvestro, cardinale prima e papa dopo, il quale, allo scadere della mezzanotte di oggi, uscirà dal mio armadio per concedermi come sempre un altro giro di tango, il suo ballo preferito; scriverò soltanto due stringate parole su come è partorita la ricorrenza che oggi conosciamo: il 31 dicembre porta il nome di San Silvestro per ricordare la morte di un certo Silvestro Rufino, eletto papa col nome di Silvestro I nell’anno 314, fino alla sua morte avvenuta il 31 dicembre del 335;
e tranquillizzatevi ancora, perché non desidero neppure inoltrarmi nella storia passata, per ritrovarmi complice della prima libagione culinaria, quale usanza che ancora oggi festeggia la caduta o la fine di un anno temporale, quindi lascio a chi è più dotto di me questa piacevole incombenza sull'uso e consumo del cenone di fine anno.
Mi soffermo invece sulla locuzione: fine di un anno; tempo di 365 giorni a partire dal 1° gennaio, escluso quello bisestile; tempo che racchiude le quattro stagioni; tempo che segna nel corpo e nella mente un cambiamento più o meno significativo; tempo di dodici mesi che aggiunti ai precedenti vissuti dall’uomo ne determina l'età relativa;

…ecco amici cari, nolenti o dolenti, oggi tutti noi noveriamo 365 giorni in più, sia nella carcassa che ci contiene, sia nella mente che tanto influisce sul nostro essere, così augurandovi i prossimi 365 colmi di ogni bene possibile e immaginario, vi lascio al vostro tango con bollicine di fine anno, donandovi il mio squinternato con giravolte di paranoie notturne, e con due casquè in sesta, ispirati dalla luna piena di due settimane fa.…



…il tempo è un onesto predatore che trascina con via con sé una stagione dopo l’altra lasciando all’anima una vitale ricchezza in un corpo moribondo…



 
…con quale nervosa tristezza io confido a questo foglio di carta che dovrò lasciare la miglior parte di me, al tempo del nulla…




…per ogni uomo esiste un tempo e un luogo dove potrebbe cogliere il significato della propria esistenza. Saperlo cogliere e farlo proprio, sarebbe giustificare gli affanni del lungo viaggio che cammina…


 
…il tempo della natura non è virtuoso, è soltanto naturale: un giorno ti accarezza, un altro ti schiaffeggia e un altro ancora ti sopprime...



 
…all’infuori del tempo niente è grande, e quando misuriamo l’uomo e il resto, è facile rendersi conto di quanto si è piccoli e di difficile confronto…

…comunicare in silenzio è un volo nel buio che si esprime con l’immaginazione...


un’altra stagione muore
e tu ricordi età che oblia
e ricordi una tenera notte
bianca luna candido viso
il tacito andar indifferente
monotono morir del tempo

e cadono uno sopra l’altro
i giorni miei e l’istante tuo
quand’io ricordo tenera notte
di bianca luna candido viso
allorché si ripete un nome
alba d’una nuova stagione

                                                           ©Sergio Dellestelle

giovedì 19 dicembre 2013

Bianco Natale

Nevicata gennaio 2013
Sono consapevole e rattristato nel percepire quanta difficoltà io provi nel voler esprimere parole di augurio per le feste natalizie, sapendo dell’enorme disagio che tante persone e famiglie stanno attraversando in questo periodo; non mi dilungo sulle cause che hanno portato gran parte del nostro paese a una disuguaglianza sociale fra ricchezza e povertà come oggi la conosciamo che mina la dignità dell’essere, anche perché di fronte a un problema così vasto e serio, il mio sarebbe un intervento di pura retorica che non porterebbe ad alcun cambiamento. Posso soltanto affermare, con un velo di innocente ipocrisia, una forte indignazione che mi ferisce il petto, nel constatare una tale miserevole situazione sociale. Così, con una mente greve e pessimista, desidero lasciare poche righe scritte, rivolte principalmente a tutti coloro che in questo momento non possono festeggiare il Santo Natale con uno spirito e un’anima leggera e sorridente:

…nell’avvicinarsi del Santo Natale, io percepisco nell’aria un respiro che sa di amorevole bello, come se i cuori fossero colmi di trasparente bontà; un’aria di diversi ma uguali respiri, confusi d’una piacevole atmosfera che avvicina gli animi anche più lontani, dove i sorrisi diventano l’incanto degli occhi e la bellezza dei volti; dove i toni delle voci suonano un accento dolce e armonioso, dove i gesti vestiti d’istinto infantile manifestano premurosa familiarità e, tutto , pari a un amore vivo, sincero, che si agita mondo da rigide convenzioni e dogmi prefabbricati; un amore che si dà semplicemente, con naturalezza, con voluttà di donarsi, desiderio d’una carezza s’un soffice velluto; sì, parlo di quell’amore proveniente dalle profonde viscere dell’universo, scaturito ancor prima che l’umanità mirasse i primi corpi incendiati in stelle, le stesse che questa notte vestono il cielo di broccato nero; lo stesso amore, dono segreto, inconosciuto, divino, elargito senza traccia e ombra di ritorno, un dono prezioso che non chiede, ma che si presta per essere donato; ed è questo amore, che a pochi giorni dalla solenne natività di Gesù, io auguro a tutti di trovare fra le tante pieghe della vita e, per chi già lo possiede, esorto di conservarlo, di rispettarlo, di accudirlo come un fiore delicato, centellinandolo di amorevoli attenzioni, di un bacio che parli…

…amici e amiche del mondo virtuale, a voi tutti che mi leggete, auguro di trascorrere un Bianco Natale avvolto nella poesia musicale di J.S.Bach, (Jesus Freude der Wunsch des Menschen - Gesù gioia del desiderare dell’uomo.) quale tenero abbraccio, che inconsapevole scriva un verso sulla carta dei ricordi…


Bianco Natale
soltanto il cielo
E religiosa notte

E solo una stella
E solo una parola
Nella buia trama

E soltanto due mani
Congiunte in silenzio
Camminano insieme

E col sorriso nel cuore
E due lacrime d’amore
E di tutti un solo ti amo

giovedì 5 dicembre 2013

Autunno

Foglia di Ginko
Cielo di casa mia
...autunno, stagione di mesto abbandono, di quieta riflessione e poetiche rimembranze; dolce è immedesimarsi in una foglia che a terra cade leggera, come s'una soffice nube un pensiero, quando di te vive la solitudine...

Foglie d’autunno

Nubi del mio cielo
Foglie di quercia
...Amore, perché ti sei vestito? La grazia e l’eleganza è nella tua naturale nudità. Non mi riferisco a quella graziosa eleganza di ricercata fattura che in un individuo altro non è, se non l’istinto dell’abito che gli cade a pennello. Chi non possiede più o meno, il gusto e il dono di vestirsi assecondando le virtù del suo essere?Io alludo a un’eleganza più raffinata, capace di adattare le maniere alla finezza dello spirito, alla sua dignità e orgoglio, più che un bel vestito per il corpo. Questo è un di più che fa da cornice a un bel quadro. L’eleganza che si distingue, l’eleganza disinvolta, vestita della grazia nella bellezza, quella che non s’impara perché spontanea, perché naturale, perché respira dell’aria che fa della mia la mia stagione, la stessa che oggi respirate voi, quiete foglie d’autunno. In questo plumbeo giorno, dove la bruma bussa alla pelle, dove il cielo è vestito d'un grigio elegante, che di grazia disinvolta fa da letto a nubi soffuse e compiaciute d' incestuosi amplessi, io vi miro nel vostro caduco incedere, silenti foglie d’autunno; vi miro rapito nel vostro cadere tacita onda alla terra, passi leggeri d’artista ebbro di tocchi dorati premurosamente deposti sulla tela della vita; amorevole vi osservo morire una dopo l’altra, una accanto all’altra, una sopra l’altra, come i secondi ai minuti, come le ore ai giorni, che insieme ricordano l’irrevocabile tempo d'un’altra stagione passata; e di questa, qui ed ora, foglia diversa s’adagia s’un’altra, lasciando al cielo infinite sfumature che dipingono l’anima dell’elegante grazia d’autunno, mentre di bellezza ingiallisce ancora una volta infinite zolle; placide foglie d’autunno, or già svestite di smeraldina veste, or già vestite di pallida ocra, or già vi novero una ad una, quando d’ambra e d’oro ricoprite una riva, quando di lei Amore, mi vesto di grazia ed eleganza… 


...nel deserto cortile dell’anima
il bacio d’una breve stagione
quando con occhi autunnali
sol’io ti rivesto d’ eterno...

 

...corto il tuo volo
autunno inatteso
lo spazio trafiggi
d’oro il silenzio...

...così tu sei passato
attraverso il respiro
destando assopite note
di vecchi canti sognati...





già la sera s’appresta
nel cielo libero e cupo
è l’inverno che già freme nell’aria
inquieto di schiaffeggiare l’autunno
e intorno d’oro ogni colore si spegne

cade un’altra stagione
senza un sussulto
un lamento una carezza

tacita passa sul rumore del mondo
fatto di ore vuote di minuti
secondi d’istanti senza oblio

vorrei gridare per darti un bacio
grande infinito
da lasciar orfano il cielo
da far precipitare una dopo l’altra
le stelle di questo vuoto che schiaccia

e a me
non più melancolia
per dimenticare l’autunno

...con l'Autunno chiudo la tetralogia delle stagioni, ringraziando l'amato A.Vivaldi, per avermi ispirato con le sue splendide melodie...
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